Salute e Bellezza

L’alimentazione giusta per abbassare il colesterolo nel sangue

Quando i livelli di colesterolo nel sangue superano il limite di 240 mg/dl, si parla di ipercolesterolemia.

Questo problema è in forte aumento sia tra la popolazione maschile che femminile a causa di abitudini alimentari errate, sedentarietà e stili di vita poco salutari. Tuttavia, esistono strategie alimentari che possono aiutare a ridurre il colesterolo e migliorare la salute cardiovascolare. Per prima cosa, però, è necessario capire di cosa si parla e quali sono le differenze fra il “colesterolo buono” e il “colesterolo cattivo”.

Il colesterolo è un grasso utile all’organismo per svolgere alcune funzioni, tra cui la costruzione di varie parti delle cellule nervose, la corretta formazione di ormoni e la produzione di vitamina D, necessaria per lo sviluppo delle ossa.

Per assolvere a questi compiti, però, esso deve essere trasportato da una parte all’altra dell’organismo e, per farlo, necessita di due tipi di lipoproteine: HDL e LDL, rispettivamente ad alta e bassa densità.

Quando si lega al primo tipo, si parla di colesterolo buono perché non solo esso non si deposita lungo le pareti delle arterie, ma svolge anche una funzione di pulizia rimuovendo le molecole pericolose.

Quando, invece, il colesterolo si lega alle lipoproteine LDL può diventare un problema, poiché la bassa densità lo porta a depositarsi nelle arterie, ostruendole. Per la maggior parte (circa 80%) il colesterolo è prodotto direttamente dall’organismo, mentre una piccola percentuale è assunta con gli alimenti.

Quando tutto funziona bene il corpo si autoregola e, se viene assunto più colesterolo tramite l’alimentazione, ne viene prodotto meno dall’organismo; ad un certo punto, però, l’equilibrio si interrompe, con un aumento eccessivo di questa molecola ed effetti pericolosi sulla salute. In particolare, un’eccedenza di colesterolo nelle arterie causa un loro restringimento con conseguente insorgenza di malattie legate al sistema cardiovascolare e un aumento della probabilità di ictus e infarti.

I motivi per i quali ciò avviene sono di vario genere: ci possono essere predisposizioni genetiche, concomitanze con altre patologie o scarsa attività fisica collegata a un’alimentazione ricca di grassi animali e zuccheri.

Sebbene l’ipercolesterolemia possa essere trattata con un’adeguata cura farmacologica, nella maggior parte dei casi è sufficiente modificare semplicemente la propria alimentazione per ottenere risultati soddisfacenti. Come molti studi scientifici hanno ormai evidenziato, la dieta mediterranea può rappresentare un valido aiuto per combattere a tavola il colesterolo.

Questo significa privilegiare il cibo tipicamente italiano, evitando piatti troppo elaborati ricchi di sale e grassi. Legumi, verdura, frutta e cereali sono i primi alleati del cuore.

Nell’arco della giornata è opportuno mangiare almeno due porzioni di verdura e frutta, mentre due o tre porzioni di legumi vanno consumati nell’arco di una settimana. Per condire, bisogna eliminare il burro e utilizzare l’olio extravergine di oliva o, in alternativa, quello di riso.

Per quanto concerne il consumo di carne, che deve essere comunque ridotto, è meglio privilegiare quella bianca (pollo e tacchino o coniglio), mentre non deve mai mancare il pesce, soprattutto quello azzurro che rappresenta un vero amico delle arterie grazie alla presenza di omega-3.

Formaggi grassi e stagionati devono essere eliminati, mentre con moderazione si possono assumere latticini, formaggi freschi, yogurt e latte scremato. Naturalmente niente alcol, bevande gassate e zuccherate, dolci elaborati, salumi, insaccati. Un valido aiuto per controllare i livelli di colesterolo nel sangue lo offrono, invece, spinaci, fagioli, avocado, noci, avena, aglio, salmone e alimenti ricchi di fibre.

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