EVENTI, MANIFESTAZIONI, SPETTACOLI

•Dal 14 marzo al 26 giugno
Munch e Mirò alla Promotrice delle Belle Arti

Alla Promotrice delle Belle Arti prende vita un viaggio nell’universo emotivo e visionario di Edvard Munch, il pittore dell’anima, con una mostra che esplora le profondità dell’inconscio e delle emozioni umane attraverso l’arte e la tecnologia.

L’esposizione ripercorre la vita tormentata dell’artista norvegese, conosciuto universalmente per L’Urlo, opera iconica del Novecento, e il suo impatto nella storia dell’arte. La mostra si sviluppa attraverso sezioni immersive e interattive, dove il pubblico potrà entrare in contatto con il mondo interiore di Munch grazie a tecnologie innovative come la realtà virtuale, l’intelligenza artificiale e installazioni multimediali.

Tra le esperienze più coinvolgenti, spiccano il corridoio di lightboxes, che riproduce alcune delle sue opere più suggestive, e la stanza di realtà virtuale, che permette ai visitatori di vedere con gli occhi di Munch, esplorando il suo rapporto con il mondo e le sue ossessioni. Un’altra area offre un’esperienza nel metaverso, dove il pubblico può muoversi nel labirinto mentale dell’artista, vivendo in prima persona le sue visioni più intime.

Infine, un’area dedicata all’intelligenza artificiale mostra come Munch avrebbe rappresentato le angosce moderne, come il cambiamento climatico, il bullismo e l’isolamento sociale, reinterpretando le sue tecniche per affrontare temi attuali. Il percorso si conclude con un suggestivo spettacolo visivo che fonde colori ed emozioni, ripercorrendo le fasi cromatiche della sua arte: il bianco per la speranza, il blu per la perdita, il giallo per l’amore e la gelosia, il rosso per la natura e la morte, e l’azzurro per la rinascita.

•Venerdì 21 marzo | Al via dalle 17.00 allo Spazio Kor
Asti celebra la Giornata Mondiale della Poesia

Anche la Città di Asti venerdì 21 marzo celebrerà la poesia in occasione della Giornata Mondiale, istituita dall’Unesco. “Un’occasione – spiega l’Assessore alla Cultura Paride Candelaresi – per promuove la scrittura poetica come mezzo di espressione culturale e linguistica. La poesia è un importante strumento di valorizzazione delle lingue, permette infatti di scoprirne e apprezzarne la musicalità, il ritmo, il suono e al contempo consente profondità di pensiero. Costituisce, inoltre, un ponte con altre forme di arte e di espressione: dal teatro alla danza, alla musica”. La giornata astigiana si snoderà attraverso un percorso che toccherà diversi luoghi culturali: si partirà alle ore 17.00, presso lo Spazio Kor, con un’iniziativa per bambini organizzata in collaborazione con SOU Asti – Scuola di Architettura per bambine e bambini; alle 18.00 appuntamento all’Arcoscenico con l’iniziativa “Palco Aperto”, chiunque vorrà, potrà salire sul palco per recitare una poesia che ha fatto parte della propria vita, dei propri ricordi, oppure un testo inedito. La giornata terminerà alle ore 19.00 presso Fuoriluogo con un incontro/dibattito tra i ragazzi di Cubalibri e Gianfranco Lauretano, critico letterario, autore e traduttore italiano. Durante l’incontro, Lauretano presenterà il suo libro “Questo spentoevo” e, attraverso il dialogo con i ragazzi, presenterà lo stato dell’arte della poesia in Italia. Gianfranco Lauretano ha lavorato nel campo dell’insegnamento, tenendo corsi di poesia per studenti e docenti; dirige la collana “Poesia contemporanea”, il trimestrale letterario “clanDestino” e l’“Almanacco dei Poeti e della Poesia Contemporanea”. È fondatore e direttore letterario della rivista di arte e letteratura “Graphie” e fa parte del comitato di redazione della rivista di critica e letteratura dialettale romagnola “Il parlar franco”. “Trovo interessante celebrare questo genere espressivo, oggi forse un po’ sottovalutato, che però da sempre ha arricchito la nostra comunicazione, contribuendo alla trasmissione della lingua, di tradizioni, di storie popolari” – ha aggiunto il Sindaco Maurizio Rasero.

•Sabato 15 marzo | Alla Casa dell’artista di Piazza Roggero 3
Art ford Freedom, mostra a Portacomaro

Sabato 15 marzo alle 17,00 a Portacomaro ( At) in Piazza Roggero 3,  Presso “la casa dell’artista” diretta dal giornalista Carlo Cerrato, si inaugura la mostra d’arte contemporanea itinerante “ART FOR FREEDOM” patrocinata dal comune di Asti dall’assessorato alle pari opportunità ideata dalla dott.ssa Esmeralda Masseroni e curata dall’artista Marisa Garramone con il contributo di Banca Generali private  AT. La curatrice per questo progetto ha coinvolto una serie di artisti astigiani a dialogare sul grande tema della libertà , in particolare sulla libertà delle donne nel mondo accentuando l’attenzione sulle donne dell’Iran e dell’Afganistan.
I linguaggi dell’arte sono sempre vicini ai grandi cambiamenti ed in particolare alle lotte per i propri diritti  di esseri umani , in questo caso sono vicini al desiderio di libertà di queste donne che stanno lottando per non soccombere alla sopraffazione di culture retrogradi e immorali per il diritto di uguaglianza fra esseri umani. In questo nuovo allestimento troviamo le opere di simboliche di Valentina Lorenza, quelle surreali di Ottavia Boano Bausano, neo espressioniste di Maurizio Rizzieri Paganini, simboliche di Marisa Garramone, segniche dell’Iraniana Flavia Nasrin Testa, la scultura post moderna di Giorgio Grosso, la visione post impressionista di Joy Moore, neo romantica di Linda Lodigiani, Pop di Ludovica Ferraris, enigmatiche  di Nicola Colucciello, scenografica di Paolo Viola, espressionista astratta di Piergiorgio Panelli,  Espressionista esistenziale di Viviana Gonella e Rossana Turri.
La mostra proseguirà nei fine settimana sino al 23 Marzo 2025 con ingresso libero.

•Sabato 15 marzo | Teatro Civico di Moncalvo
Proiezione del film “La vita Rubata” con Beppe Fiorello

L’Associazione di solidarietà  Rinascita Odv, in collaborazione con il Coordinamento Provinciale di Asti  nell’ambito del percorso culturale-educativo verso la  “XXX Giornata Nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo di tutte le vittima di mafia” riconosciuta come giornata nazionale con la legge no.20 del 8 marzo 2017, organizza la proiezione del film “La vita rubata” in ricordo di Graziella Campagna. La proiezione si terrà  sabato 15 marzo presso il Teatro civico di Moncalvo alle ore 16,30 aperta a tutti gratuitamente. Il film del regista Graziano Diana, interpretato da Beppe Fiorello e Larissa Volpentesta, racconta una vicenda di mafia, quella di Graziella Campagna, ragazza di 17 anni impiegata presso una lavanderia, uccisa nel 1985 perché aveva scoperto che la lavanderia era in realtà solo una copertura per attività criminali. Delle indagini seguite alla sua morte e della vicenda giudiziaria durata per anni.

Sarà anche l’occasione per parlare del progetto di ristrutturazione e utilizzo a scopi sociali  del bene confiscato “Cascina Graziella”. La manifestazione ha il patrocinio del Comune di Moncalvo. Ricordiamo inoltre che la “XXX Giornata Nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo di tutte le vittima di mafia”  si celebrerà il prossimo 20 marzo alle 10.30 ad Asti in piazza San Secondo ed il 21 marzo a Moncalvo, Nizza Monferrato e Castelnuovo Don Bosco.

• Venerdì 21 marzo | Teatro Sociale di Valenza
Mon Circo arriva a Valenza con lo spettacolo “Colli in Circo

MagdaClan, portavoce del circo contemporaneo nel Monferrato dal 2016, procede con il progetto”Colli in Circo”,  che unisce le rassegne Fantasy festival e Mon Circo. Il 21 marzo alle 21, il Teatro Sociale di Valenza ospiterà “TANGLE – in the womb of a juggler” di LanciArte – Francesca Mari Juggling.

“TANGLE” di e con Francesca Mari in collaborazione con Connie “Paprika” Leaverton. Disegno luci di Franco Campioni. Produzione Francesca Mari Juggling
È uno spettacolo che esplora il movimento in un sogno astratto, ispirato ai miti e alle leggende delle Isole Tonga, al concetto di femminilità e alle sfaccettature della giocoleria. Un tributo a una tradizione che unisce le donne, nella gioia e nella spensieratezza data dal semplice gesto di lanciare degli oggetti.
Grazie alle preziose testimonianze raccolte nel corso dei suoi viaggi alle Tonga, Francesca Mari restituisce in Tangle l’incanto dell’hiko, gioco praticato nell’arcipelago polinesiano: un gioco in cui dei frutti a forma sferica (Tui-Tui nuts) vengono lanciati in aria, a formare un pattern circolare; un gioco che, praticato solo ed esclusivamente da donne, viene spesso accompagnato da una misteriosa canzone, di cui si è perso il significato.
 Ispirandosi a questa lontana tradizione, e intrecciandola con le sue sofisticate tecniche circensi e coreografiche, la Mari propone un’astratta interpretazione fisica dell’universo femminile e di quello che unisce tutte le donne, anche se di culture differenti

Ingressi: intero 15 €,  ridotto 10 € | allievi di scuole di danza e teatro 5 euro. dal martedì al venerdì dalle ore 16.00 alle 19.00, sabato dalle ore 10.00 alle 12.30
telefono 0131.920154 – whatsapp 324.0838829 | biglietteria@valenzateatro.it
“Colli in Circo”, realizzato in collaborazione con Piemonte dal Vivo e con il sostegno della Fondazione CRT, si propone di diventare un punto di riferimento per il circo contemporaneo in Piemonte, offrendo al pubblico spettacoli di alta qualità e momenti di incontro e confronto con gli artisti.In rete con: Cresco e Talea

•Sabato 15 marzo | Cartolibreria Joy&Joy
1685: Bach, Haendel, Scarlatti, tre grandi a confronto

La musica classica raccontata, e non solo suonata, per chi voglia avvicinarsi a questo genere e trascorrere un pomeriggio diverso, sabato 15 marzo, ore 16,30, presso la cartolibreria Joy & Joy, via Cavour 32a, si terrà “1685: Bach, Haendel, Scarlatti, tra grandi a confronto”. Dopo il recente appuntamento “In punta di tango”, dedicato ad Astor Piazzolla e al Tango Nuevo, lo scorso primo marzo, prosegue presso la cartolibreria Joy & Joy la rassegna Musicalmen…the’, una serie di incontri, che si tengono nella stupenda stanza al piano superiore del negozio, che si affaccia su un angolo suggestivo della città, piazza Statuto, nel cuore di Asti. Spiegano Monia e Alessandro, titolari del negozio:”Musica, parole, il richiamo al rito giapponese del the’, simbolo, nelle diverse culture, di condivisione, accoglienza, rispetto, armonia, connessione. Nella simbologia giapponese, il rito del thè, coi suoi gesti pacati, articolati, studiati, esprime la ricerca dell’armonia tra la vita e l’arte, il sacro e il profano, il terreno e la spiritualità interiore”. Filo conduttore dei numerosi incontri, il pubblico protagonista. Sabato 15 marzo, i tre compositori verranno presentati attraverso il dialogo tra Lucia Portioli e la pianista Ernesta Aufiero. In comune hanno solo l’anno di nascita, 1685, personalità molto distanti tra loro, che hanno rivoluzionato la musica barocca, Bach, Haendel e Scarlatti.

Bach (1685-1750) era un uomo dalla vita ordinaria, noiosa, metodico, un padre di famiglia, ma era Bach, il padre della musica. La sua opera non è solo la”summa”di tutti gli stili dell’epoca, Bach crea soluzioni nuove, come nel Clavicembalo ben temperato, sviluppa al massimo la tecnica del contrappunto, e nelle Passioni sceglie di rappresentare la verità del dolore di un uomo, Gesù, trasfigurata in Dio.

Il Seicento è il secolo della rivoluzione scientifica, la musica di Bach è il suono di questa rivoluzione, tende all’infinito, un infinito, intricato intreccio di melodie, e l’uomo si meraviglia di fronte a questa immensità. Qualcosa di simile deve aver provato Galileo, quando ha visto per la prima volta la miriade di stelle della Via Lattea. “Soli Deo Gloria”, così siglava ogni sua composizione, nella fede trovo’ la più alta fonte di ispirazione.

A “genio e sregolatezza” preferisce “genio e regola”, accettando incarichi anche poco stimolanti, pur di garantire entrate costanti alla famiglia e garantirsi una vita consacrata alla musica.

Haendel(1685-1759)invece era il vero divo della musica barocca.”Bach il contadino, Haendel il signore vestito di velluto” Haendel avrebbe fatto qualunque cosa per colpire lo spettatore ed emozionarlo. Fu il musicista della famiglia reale inglese. Nei suoi Oratori, per la prima volta protagonista è il popolo, le persone che lottano per la propria libertà, rappresentato dal suono potente dei suoi grandi cori. Il suo linguaggio, eroico, esuberante, anticipa quello di Beethoven. Negli Oratori maturi, la fonte principale è l’Antico Testamento, lotte feroci, sangue, odio, invidie, tradimenti, personaggi straordinari, brillanti e contraddittori. Bach invece sceglie il Nuovo Testamento, e come personaggio principale e ideale Gesù, crocifisso per troppa bontà.

Domenico Scarlatti(1685-1757)era un musicista napoletano, la sua rivoluzione consiste in 555 sonate, composte per la sua allieva, l’Infanta di Portogallo e poi Regina di Spagna Maria Barbara. In questi brevi pezzi, Scarlatti è pioniere di tecniche tastieristiche nuove, arpeggi, incroci delle mani, ottave spezzate, percosse, doppie note. Crea sonorità inedite, fonde lo stile italiano con le sonorità spagnole. Elabora uno stile originalissimo e inimitabile. Prima di andare in Spagna, Scarlatti aveva composto fino a quel momento musica abbastanza ordinaria.

Una volta arrivato a Siviglia, la Spagna lo travolge, con le melodie orientali e il canto andaluso, i ritmi inebrianti delle nacchere e delle chitarre spagnole.

Maria Barbara non era bella, aveva il volto sfigurato dal vaiolo, ma era sveglia e suonava il Clavicembalo in modo eccezionale, la musica era tutta la sua vita.

Il gusto raffinatissimo dell’allieva avrebbe portato il compositore oltre i confini del suo tempo.

Il programma musicale verrà presentato da Michele Cascioli. L’ingresso è a offerta libera. Al termine verrà offerto al pubblico il thè coi pasticcini. Data la capienza della sala, si prega di prenotare: ernesta.aufiero@gmail.com, 3200778983, 3490940705. Arrivederci al 29 marzo, con C’era una volta il cinema, con la partecipazione straordinaria di Felice Reggio.

Sabato 15 e domenica 16 marzo | Teatro Erba di Torino
“Il cappotto di Janis” con Rocio Muñoz Morales e Pietro Longhi

Sta spopolando in tour nazionale e arriva sabato 15 marzo ore 21 e domenica 16 marzo ore 16  a Torino l’intrigante commedia Il cappotto di Janis con Rocìo Muñoz Morales e Pietro Longhi. E’ in scena al Teatro Erba di Torino, il salotto della prosa e delle arti integrate a due passi dal Po per il cartellone Grande Prosa di Torino Spettacoli. Il testo di Alain Teulié è proposto nella traduzione di Mariella Fenoglio, musiche originali di Bungaro e Max Calò, scene di Alessandro Chiti, costumi di Teresa Acone e disegno luci di Stefano Pirandello. La regia è firmata da Enrico Maria Lamanna. Produzione Centro Teatro Artigiano.

L’incontro tra due persone esplora l’incredibile potenza delle coincidenze e delle diversità. Mira (interpretata da Rocío Muñoz Morales), una giovane donna vivace, impertinente e dal carattere unico, vive la vita a modo suo, con un abbigliamento eccentrico, una passione per il rap e un’indole ribelle. Dall’altra parte c’è Joseph (Pietro Longhi), uno scrittore solitario, introverso e immerso nel suo mondo, dove la musica classica, gli Stones e Janis Joplin fanno da colonna sonora alla sua esistenza. Vive in un appartamento pieno di scatoloni, intriso di solitudine e di un passato mai del tutto risolto. Il loro incontro avviene grazie a un annuncio: Joseph assume Mira per una missione misteriosa, ma ben presto diventa chiaro che questa coppia improbabile nasconde più di quanto sembri. Tra incomprensioni, divergenze e segreti che vengono a galla, il loro rapporto si sviluppa in modo inaspettato. La complicità che si forma tra di loro è tanto forte quanto i disaccordi che emergono, creando una dinamica di tensione e attrazione che tiene lo spettatore sospeso fino all’epilogo.

Un incontro che sembrava impossibile diventa l’occasione per scavare nei misteri più profondi dei protagonisti, rivelando una trama ricca di emozioni e suspense. Una storia che dimostra come anche le persone più diverse possano trovarsi a condividere un legame che sfida ogni aspettativa, portando a un finale che sorprenderà tutti.

“Da anni cercavo uno spettacolo teatrale che potesse davvero toccarmi nel profondo”, racconta Rocìo Muñoz Morales. “Quando ho letto il copione de Il Cappotto di Janis ho subito capito che era quello che stavo cercando. È un testo scritto in modo brillante, complesso ma molto diretto. Credo sia uno spettacolo ricco, pieno di una bellezza che nasce anche dalla diversità di queste due persone che si trovano a vivere una situazione simile, ma che affrontano la vita in maniera totalmente differente. In realtà scopriremo che sono molto più legate e vicine di quanto esse stesse possano immaginare”.

Repliche Il cappotto di Janis al Teatro Erba (Torino, c. Moncalieri 241): sabato 15 marzo ore 21 e domenica 16 marzo ore 16
Prezzi biglietti Il cappotto di Janis: sabato seraposto unico € 24.50+1.50
rid unificato (und26,ov60, abbonati*, convenzionati, gruppi, persone con disabilità**) € 17.50+1.50
domenica pomeriggioposto unico € 22.50+1.50 – ridotto (under26, over60)  € 16.50+1.50
speciale (abbonati*, conv, gruppi, persone con disabilità **) € 15+1
* possessori di abbonamento 24/25 a qualsivoglia teatro italiano! ** la riduzione per persone con disabilità è estesa a 1 accompagnatore
Informazioni e prevendite: direttamente al sito www.torinospettacoli.it     -via whatsapp al numero 320.9050142
-alla biglietteria del Teatro Erba di Torino (orari chiamando il numero 011.6615447)
-Info: tel. 011.6615447/011.6618404 – info@torinospettacoli.it;  -tramite il circuito www.ticketone.it

•Ivrea | Fino al 16 marzo 2025
Il mondo della grafica pubblicitaria Olivetti

Un’occasione unica per immergersi nel mondo della grafica pubblicitaria Olivetti, in cui l’arte e la creatività hanno giocato un ruolo fondamentale nello sviluppo di un linguaggio visivo, distintivo e innovativo.
Il percorso espositivo si sviluppa attraverso il secolo scorso, mettendo in luce una selezione di opere di artisti, designer, grafici e art director che hanno collaborato a lungo con lo storico marchio di Ivrea, come Costantino Nivola, Giovanni Pintori, Marcello Nizzoli, Franco Bassi, Walter Ballmer, Ettore Sottsass jr. e Milton Glaser, oltre a lavori di creativi come Anna Monica Jost, Adrianus Van der Elst e Isaka Yoshitaro. 
Questa varietà dimostra come la libertà espressiva trascenda i confini, trasformando la pubblicità in un’arte integrata nel processo industriale. La comunicazione Olivetti, polifonica e identitaria, si è distinta, in particolare, per la sua capacità di saper parlare molte lingue.
www. museogardaivrea.it

•Alessandria | 6 aprile 2025
Sgarbi al Teatro Alessandrino in “Arte e fascismo: Nell’arte non c’è fascismo. Nel fascismo non c’è arte.”

Screenshot

“Un ventennio. Vent’anni del Novecento, dalla marcia su Roma nell’ottobre 1922 al drammatico epilogo della seconda guerra mondiale nel 1945, che sono stati giudicati dalla storia come il momento più triste del secolo che abbiamo alle spalle. Gli stessi anni, nell’arte, sono il tempo di ‘Valori Plastici’, di ‘Novecento’, del gruppo di artisti che si raccoglie attorno a Margherita Sarfatti. Una tale ricchezza di esperienze, autori, circoli che ha fatto dire a una grande studiosa, Elena Pontiggia, che ‘gli anni trenta non sono un decennio, mi fanno pensare a un secolo’.” Vittorio Sgarbi segue il filo dell’arte in una storia che inizia prima del Fascismo, che dentro il ventennio cresce, e dopo il Fascismo viene spazzata via insieme alla naturale condanna del regime. Sgarbi distingue l’espressione artistica dal potere e per questo, a fianco di de Chirico, Morandi, Martini, salva dall’oblio Wildt, Guidi, la grande stagione dell’architettura e della grafica, ma anche Depero, il Futurismo e oltre, fino alla rivelazione di due scultori formidabili mai apparsi all’onore della critica, Biagio Poidimani e Domenico Ponzi. “Un crocevia di dimenticanze e di rimozioni ha reso difficile la ricostruzione dello stato dell’arte durante il Fascismo. Ci sono voluti decenni, ma alla fine la verità storica si impone. Per capire chi siamo stati, come siamo stati e a quale storia apparteniamo.” Dalla prefazione di Pierluigi Battista”
www.teatroalessandrino.it


Teatro Regio, nuova stagione d’opera e di balletto con dodici titoli
e sette nuovi allestimenti
La meglio gioventù è il titolo della nuova Stagione del Teatro Regio, che proseguirà fino al 29 giugno 2025. Il Regio propone dodici titoli, di cui sette nuovi allestimenti tra cui una trilogia inedita dedicata a Manon Lescaut, un evento eccezionale che ha come punto di partenza la giovane protagonista del romanzo dell’abate Prévost che ha ispirato tre compositori: Daniel Auber, Jules Massenet e Giacomo Puccini, al centro di questo progetto nell’anno del centenario.
Infine, spazio alla danza con due imprescindibili balletti classici e il Gala con Roberto Bolle and Friends. Proseguono anche gli appuntamenti con le Anteprime Giovani riservate al pubblico under 30. La recente riorganizzazione dei settori della sala e una nuova e vantaggiosa politica dei prezzi renderanno il Teatro sempre più accessibile. www.teatroregio.torino.it

•Casale Monferrato | Fino al 4 maggio 2025
MonFest, l’edizione 2025 è ON STAGE

Casale Monferrato torna a parlare di fotografia con la seconda edizione di MonFest, il festival a cadenza biennale che ha visto il proprio felice esordio nel 2022, confermato con il Middle MonFest 2023 incentrato sull’antologica di Maria Vittoria Backhaus.La nuova edizione si fino al 4 maggio 2025. Realizzato con il patrocinio della Regione Piemonte e della Provincia di Alessandria,  grazie al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, con la direzione artistica di Mariateresa Cerretelli e promosso dalla Città di Casale Monferrato, il MonFest continua il proprio percorso nel segno di un’identità tracciata fin da subito all’insegna del confronto della fotografia con le altre arti, e della contaminazione tra passato e presente.Il tema di questa seconda edizione sarà ON STAGE e le parole chiave saranno Cinema Teatro Musica, attorno a cui sarà costruito un ricco caleidoscopio di inedite visioni fotografiche articolate in 18 mostre, che andranno ad occupare alcuni dei luoghi più belli e simbolici di Casale Monferrato.
A partire dal suggestivo Castello del Monferrato, sede principale del festival dove trovano accoglienza ben 12 esposizioni. A partire dal foyer, dove sarà esposta una selezione di foto di Maria Vittoria Backhaus realizzate negli anni Sessanta durante la tournee dei Beatles in Italia.LA SETTIMA ARTE di Mimmo Cattarinich a cura di Armando Cattarinich e Maurizio Presutti, che vuole offrire un’immersione nella magia totalizzante del cinema fino agli anni Duemila. Dai divi come Sophia Loren, Marcello Mastroianni, Pedro Almodovar, la grande Maria Callas, ai dietro le quinte di grandi protagonisti come Federico Fellini, Pier Paolo Pasolini o John Cassavetes e i ritratti più incisivi di attori come Roberto Benigni, Gigi Proietti fino, Monica Bellucci e Penelope Cruz. 
CINEMA ON THE ROAD di Fiorella Baldisserri a cura di Elena Givone e Mariateresa Cerretelli è invece una mostra/reportage. Nel 2009, Francesca Truzzi e Davide Bortot hanno fatto una straordinaria scelta di vita: hanno comprato un vecchio camion e lo hanno trasformato in una casa mobile, con l’intenzione non solo di viverci ma di viaggiare per il mondo e proiettare film, equipaggiandola con pannelli solari e dotandola di tutte le attrezzature necessarie per creare un cinema sotto le stelle ovunque andassero. Questa mostra, accolta negli spazi del Castello, racconta i loro spostamenti e la loro vita quotidiana dal 2022 sia in Italia che all’estero.

CLAUDIO ABBADO IMMAGINI DI SUONI di Cesare Colombo a cura di Sabina e Silvia Colombo, che presentano una selezione di fotografie del Maestro Claudio Abbado. La prima parte lo ritrae durante le prove di un concerto al teatro alla Scala nel 1965. Nella sezione seguente è raccolta una serie di immagini relative alla tournée europea di Abbado con i Berliner Philharmoniker nel 1996. Sono presenti anche fotografie del 2008 relative alla rappresentazione di Pierino e il lupo, con Abbado alla direzione dell’Orchestra Mozart e con la voce recitante di Roberto Benigni.

CARLA CERATI. LA PASSIONE PER LA SCENA – IL LIVING THEATRE (1967-1984) di Carla Cerati (1967-1984) a cura di Elena Ceratti, è un tuffo negli anni Sessanta in cui la Cerati inizia a interessarsi al lavoro della compagnia newyorkese, fondata da Julian Beck e Judith Malina nel 1947. Tra il 1967 e il 1968 il Living propone in Europa tre degli spettacoli più iconici del suo repertorio e sono Antigone, Frankenstein e Paradise Now che Carla Cerati fotografa a Milano Modena e Avignone.  

PRIMA CHE ACCADA di Luca Canonici, TEATRALITA’ di Patrizia Mussa, AL PUNTO FERMO DEL MONDO CHE RUOTA di Lia Pasqualino a cura di Giovanna Calvenzi e Andrea Elia Zanini sono tre tappe di una riflessione visiva sul tema del teatro. Luca Canonici propone un’indagine in bianco e nero sui momenti che precedono l’inizio della rappresentazione. Patrizia Mussa racconta, con la sua straordinaria tecnica che mescola fotografia e pastelli, i teatri italiani che sta indagando da oltre un decennio. E infine Lia Pasqualino, che costruisce una serie di formidabili quadri che fermano alcuni momenti delle rappresentazioni teatrali.

VISIONI di Gabriele Croppi a cura di Susanna Scafuri, è un lavoro che parte dai fotogrammi di quattro caposaldi della Storia del cinema, Metropolis di Fritz Lang (1927), Quarto Potere di Orson Welles (1941), Stalker di Andrej Tarkovskij (1979), Il cielo sopra Berlino di Wim Wenders (1987), per arrivare ad una elaborazione digitale personale e emozionale. Nel solco della sua poetica che si incentra sull’indagine del rapporto tra la fotografia e le altre arti, realizza un corpus di opere trasfigurate in una sintesi estetica pittorialista.  
SOUNDING PICTURES di Roberto Polillo a cura di Marco Pennisi. Da Miles Davies a Cecil Taylor, da Duke Ellington a Count Basie, Roberto Polillo a partire dal 1962 fotografa i giganti del jazz nei concerti di Milano e dintorni, al seguito di suo padre Arrigo Polillo. Continua fino al 1975 e le sue immagini di grande impatto riflettono la documentazione delle performance ma rappresentano una magica rappresentazione visiva della musica stessa.   S.P.B. (Sensitive Portrait Box) di Alessandro Ando Magagna. In questa performance, SPB è l’acronimo di Sensitive Portrait Box: una cabina nera, una sorta di scatola in cui una volta entrati ci si isola dal mondo esterno. La persona che partecipa alla performance deve solo entrare, sedersi e sentirsi libera. Di fronte al viso un foro e l’obiettivo della macchina fotografica. Due scatti, due pose: una in silenzio, l’altra con la musica. Due pose che verranno messe insieme in un’unica foto stampata immediatamente in formato 10×15 in bianco e nero.

JAZZ SPIRIT di Pino Ninfa è un altro bel viaggio all’interno del mondo del jazz. Storie su e giù dal palco, fra luoghi sacri e architetture profane, in mezzo alla natura o in riva al mare, inseguendo un gesto o un riflesso, aspettando il momento decisivo, sempre e comunque all’insegna di un racconto.

TEN YEARS OF ROCK AND ROLL di Mathias Marchioni a cura di Luciano Bobba. 
Marchioni festeggia al MonFest i 10 anni di carriera con l’esposizione di ritratti di big indimenticabili ed eventi seguiti da folle oceaniche. Dal palco di Bruce Springsteen nel tour italiano The River tour a Lenny Kravitz, da Liam Gallagher agli Iron Maiden, Red Hot Chili Peppers e molti altri ancora.

PICTURES OF YOU di Henry Ruggeri a cura di Mattia Priori, una raccolta di immagini memorabili e di ricordi, estrapolati dalla storia di concerti ed eventi partecipati da Ruggeri. Attraverso una app gratuita, l’iconica voce del giornalista e dj radiofonico Massimo Cotto sarà messa al servizio di questa mostra spettacolare, a raccontare quegli attimi di gloria grazie al contributo di una memoria orale indimenticabile.

Palazzo Gozzani Treville, splendida sede dell’Accademia Filarmonica di Casale, ospita invece FAVOLOSOTEATRO di Giovanni Hänninen a cura di Renata Ferri. Questa mostra celebra i teatri come luogo vivo, magico ed eterno. Contengono storie, raccontano epoche e costumi, protagonisti di capoluoghi o di piccole città di provincia, sono forzieri ricchi di bellezza che diventa storia identitaria, affidata a questo viaggio visivo realizzato dalla fotografia d’architettura in purezza di Hänninen.Sempre nell’Accademia Filarmonica, nello spazio della Balconata, sarà esposto SUL FILO di Laura Marinelli, fotografa, e Dado Bargioni, cantautore. È estratto da SINESTESIA, progetto fotografico-musicale che unisce canali comunicativi e sensoriali differenti: fotografie e canzoni che raccontano diverse storie e affrontano diverse tematiche.
Il Monfest coglie al balzo la possibilità di allargare i suoi obiettivi per dare un taglio internazionale al Festival con un invito a scoprire un inedito confronto, tuffandosi nelle pieghe della storia. Da un lato il precursore dell’arte fotografica Francesco Negri (1841-1924) di cui ricorre l’anniversario e dall’altra Marc Ferrez, (1843- 1922) brasiliano, contemporaneo del grande casalese e autore di uno spaccato grandioso della fotografia oltreoceano. Nel Chiostro del Complesso di Santa Croce, sede del Museo Civico e Gipsoteca Bistolfi, in occasione dell’anniversario di Francesco Negri, il 20 dicembre 2024, si inaugura una mostra curata da Elena Givone, João Kulcsár e Ilenio Celoria, con la consulenza di Elisa Costanzo. Grazie al contributo di Soroptimist International, Club di Casale Monferrato, un’associazione che crede profondamente nella cultura e nell’arte in tutte le sue declinazioni. Ha sostenuto di recente il restauro dell’opera di Leonardo Bistolfi Testa di donna e per la prima edizione del 2022 ha promosso il Premio dedicato alle donne fotografe, vinto da Silvia Camporesi. E quest’anno riconferma la sua collaborazione alla manifestazione fotografica e il suo ruolo di mecenate delle arti, tutto al femminile.

Emanuele Capra, Sindaco di Casale Monferrato, sottolinea: “Con la seconda edizione del MonFest, dopo il successo della prima e della speciale Middle MonFest, Casale Monferrato conferma il suo ruolo di polo culturale che concilia divulgazione e ricerca attraverso manifestazioni di ampio respiro che hanno risonanza ben oltre i limiti territoriali consueti. Un’attività intensa che si conferma e consolida la scelta intrapresa di puntare in modo deciso sulla fotografia, una disciplina che nella nostra città ha visto operare Francesco Negri, del quale ricorrono i cento anni dalla morte, e che oggi ha un seguito rilevante contribuendo al successo di una manifestazione culturale che cresce e coinvolge tutta la città, valorizzandola e consentendo al pubblico di scoprirne la bellezza e la storia. Grandi Maestri e talenti riconosciuti, con parentesi storiche, si affiancano in un percorso stimolante che darà continuità qualitativa, soddisfacendo le aspettative del pubblico e degli addetti ai lavori”.

Infine, il complesso ebraico di Casale è il palco di NORMALE, un percorso espositivo di Flavio Bonetti a cura di Daria Carmi e Marco Porta, che comprende un documentario e parte di tre serie fotografiche. Una riflessione sulla dimensione teatrale dei mass-media e del senso comune, iniziata nel 1995. Dal 9 febbraio al 4 maggio, una mostra che cerca di essere una lente per osservare la società contemporanea.

Ad arricchire poi il festival, un programma ricco di incontri, talks, letture portfolio e laboratori declinati su cinema, teatro, musica e fotografia.

INFO
Aperto sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19
• € 5,00 intero
• € 3,00 per titolari di abbonamento MUSEI
• € 8,00 valido per 2 ingressi consecutivi nei weekend e/o festivi
• € 15,00 open nominativo valido per ingressi illimitati per tutta la durata della mostra
• gratuito riservato a minori di anni 14, persone con disabilità e accompagnatore, scuole del territorio casalese su prenotazione.
www.comune.casale-monferrato.al.it

•Asti | Fino all’11 maggio 2025
A Palazzo Mazzetti la grande mostra dedicata al genio di Escher

Palazzo Mazzetti ospita una grande mostra dedicata ad Escher, artista delle geometrie e dei mondi impossibili, uno degli artisti del XX secolo più amati in tutto il mondo. L’incisore e grafico olandese Maurits Coprnelis Escher (1894-1972) è ancora oggi un  artista iconico per gli appassionati d’arte ma anche per matematici, designer e grafici, per le sue creazioni uniche in grado di unire l’arte con l’universo infinito dei numeri, la scienza con la natura, la realtà con l’immaginazione, generando invenzioni fantasiose e paradossi magici ma dal forte rigore scientificoOltre 100 opere presentano l’intero percorso artistico di Escher, dagli inizi ai viaggi in Italia alle creazioni che, soprattutto dagli anni ’50, lo hanno reso celebre fino a generare una vera “Eschermania“. In mostra vengono presentati i lavori più noti dell’artista olandese come Mano con sfera riflettente (1935), Vincolo d’unione (1956), Metamorfosi II (1939), Giorno e notte (1938), la  serie degli Emblemata e diverse altre opere. Il percorso espositivo è corredato da approfondimenti didattici, video e sale immersive. Tra metamorfosi, strutture dello spazio, sfide alla percezione  e paradossi geometrici, questa mostra è in grado di affascinare ogni tipo di pubblico.   
Curatore dell’esposizione è  Federico Giudiceandrea, uno dei più importanti esperti al mondo di Escher. 
www.museidiasti.com

•Torino | fino al 16 marzo 2025
Maria Morganti, prima grande mostra antologica alla Gam: opere realizzate tra il 1988 e il 2024

La prima grande mostra antologica di Maria Morganti, con un’ampia selezione di opere realizzate tra il 1988 e il 2024.
L’esposizione traccia un percorso all’interno di una ricerca fortemente unitaria che ha la propria origine nell’essenzialità del gesto pittorico, nella sua ripetizione ed espansione nel tempo, una ricerca sviluppata con costanza negli anni, fino a delineare un’architettura di pensiero, uno spazio di lavoro e archiviazione, un luogo fisico e mentale (lo studio dell’artista) dove dare forma al tempo attraverso la semplicità di atti quotidiani che compongono, per lento accumulo, il complesso diario cromatico di un’esistenza. Il cuore dello studio di Morganti si trasferisce al centro dello spazio espositivo della GAM. www.gamtorino.it