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Peste suina! per il Prosciutto di Parma “zona rossa”

Da domani (18 aprile) Langhirano terra del prosciutto di Parma, rientrerà nella zona di restrizione

Sarà soggetta a stretta sorveglianza. La decisione sancita dalla commissione EU dato il ritrovamento Fornovo di Taro di una carcassa di cinghiale positiva alla peste suina. Il problema è molto grave, dall’inizio della diffusione (gennaio 2022) si contano 1.899 carcasse di cinghiali Gli allevamenti coinvolti, invece, sono stati 21 con l’inevitabile abbattimento di oltre 40 mila maiali. Si ricorda che la peste suina non rappresenta un pericolo sanitario per le persone e che i prosciutti si possono mangiare, ma bisogna contrastare l’epidemia per i gravi danni che arreca al settore zootecnico

Il problema dell’esportazione

L’elenco sarà destinato ad aumentare? L’elenco comprendeva già Cina, Giappone, Taiwan e Messico. Fra gli addetti ai lavori molti sono convinti che ci sarà presto un inevitabile blocco delle esportazioni. Paesi come Canada, Stati Uniti e anche diversi stati europei non vorranno comprare prosciutti e altri salumi provenienti da zone infette.

I consigli per non diffondere la peste suina

L’Emilia-Romagna chiede ai propri cittadini

  • Se ci si imbatte in una carcassa di un cinghiale morto contattare servizi Veterinari dell’Azienda unità sanitaria locale
  • Non abbandonare nell’ambiente avanzi o rifiuti alimentari
  • Le malattie non rispettano le frontiere (se viaggi informati su quali tipi di carne puoi portare con te).