Attualità

Fabbri e Tecuceanu grandi protagonisti del Grifone Meeting-Città di Asti

Leonardo Fabbri e Catalin Tecuceanu. Se era scontato che fossero loro i protagonisti del Grifone Meeting-Città di Asti, andato in scena al
Campo Scuola della città piemontese. Il pesista ha avvicinato il suo recente primato personale di 22,95, lanciando la palla da 7 chili e 250 grammi
a 22 metri e 91 centimetri, ancora con una serie impressionante con altri due lanci oltre i 22 metri: 22,12 e 22,09. Tecuceanu, appena dopo il
primato personale di domenica scorsa a Londra (1’44”22) aveva scelto di tornare subito in pista per sfruttare un momento di forma a dir poco
straordinario.
Non è stata una scelta sbagliata: Tecuceanu ad Asti ha chiuso in 1’44”01, riprendendosi la miglior prestazione europea dell’anno che gli avevano
sottratto il britannico Jake Whigtman (1’44”10) e il francese Yanid Meziane (1’44”13). «In Europa stiamo andando tutti fortissimo – ha detto
Catalin dopo la gara – ma ormai vado in gara sempre più consapevole. Sto bene perché ho lavorato bene, so quanto valgo e non ho più paura di
nessuno. Agli Europei di Roma mancano due settimane, ci vado per fare qualcosa di importante».
Katalin, passato ai 400 metri in meno di 51” dietro al pacemaker Michele Tricca (49”97), ha chiuso nella scia del keniano Aaron Kemei
Cheminingwa, andato a vincere in 1’43”56, miglior prestazione mondiale dell’anno. I due si ritroveranno in pista ai Giochi di Parigi. «Alle
Olimpiadi ci penseremo dopo gli Europei», dice Tecuceanu, risalito all’ottavo posto nelle liste mondiali del 2024, che non nasconde di avere nel
mirino il record italiano di Marcello Fiasconaro, 1’43”7 nel lontanissimo 1973. «Quando corro non penso mai al tempo che devo fare – racconta – ma ormai ci siamo». Buona anche la prova di Francesco Pernici: 1’45”61 per un quinto posto alle spalle della medaglia d’argemto olimpica
Ferguson Rotich (1’45”07) e al britannico Callum Dodds (1’45”36)
Deludente, invece, la prova di Samuele Ceccarelli, che ha chiuso i 100 metri in un anonimo 10”50. La gara è stata vinta dal camerunense
Emmanuel Eseme in 10”10 con vento praticamente nullo (-0,1 m/s). «Sto lavorando – ha detto lo sprinter toscano, che in questa stagione ha
cambiato allenatore passando sotto le cure di Maurizio Checcucci – Già quest’inverno non ero riuscito a esprimermi al meglio: è passato troppo
poco tempo per fare un salto di qualità. La prestazione di oggi non è troppo lontana da quanto mi aspettavo».
Le altre gare hanno regalato alcune ottime prestazioni nel mezzofondo: nei 5000 femminili bel testa testa tra l’ugandese Ester Chebet e Federica
Del Buono. L’azzurra regge in ritmo dell’africana fino ai 200 metri conclusivi poi chiude al secondo posto con il nuovo personale a 15’00”90,
dodici secondi in meno rispetto al personale. L’ugandese vince in 15’00”18. Negli 800 femminili, dietro a un podio tutto di marca keniana – con
Naomi Korir arrivata al personale di 1’59”19 – buon miglioramento delle azzurre: Laura Pellicoro chiude in 2’02”68, la junior Gloria Kabangu
scende a un ottimo 2’02”69. Nei 1500 maschili, vinti in 3’36”66 dal sudafricano Tshepo Tshite, discreti gli azzurri Abdikadar (3’37”04) ed El
Kabbouri (3’38”28).
Condizionate da un temporale le prove dei 400 (46”22 per l’ucraino Pohorilko, 52”45 per l’olandese Lisanne De Vitte), dell’alto (Tavernini, 1,82)
e del triplo femminile (Zanon, 13,37) i concorsi hanno visto il portoghese Gerson Balde vincere con 7,89 la prova del lungo dedicata a Primo
Nebiolo, l’azzurra Virginia Scardanzan (4,25) imporsi nel’asta a parità di misura con Sonia Garavisi. In chiusura del meeting, ottimo 5,61 per il
campione italiano del salto con l’asta Simone Bertelli.
Nei 100 metri paralimpici, 14”68 nei 100 metri T63 per la campionessa e primatista mondiale e paralimpica Ambra Sabatini.

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