Cultura e Spettacolo

Domenica 21 aprile al Cimitero di Asti torna

“Dormono…sulle colline” degli AcerbiAppendice alla rassegna “Le sfide della Fede”

Un’appendice al cartellone della rassegna “Le Sfide della Fede”, spettacoli ad Asti sulla tematica delle sfide della Fede e della cultura nel nostro tempo, promosso dal Teatro degli Acerbi e dall’Istituto Oblati di San Giuseppe.

“Sfide” tra ragione e Fede, tra l’uomo e Dio.

Essa è realizzata con la Città di Asti, con la partnership di Spazio KOR e con maggiore sostenitore la Fondazione Compagnia di San Paolo. La rassegna è parte di PATRIC che ha ricevuto il contributo della Fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito delle linee guida per progetti nell’ambito della cultura contemporanea che guardano al consolidamento dell’identità creativa dei territori attraverso il sostegno alla programmazione nel campo delle performing arts e alla produzione creativa contemporanea, unendo ricerca, produzione, offerta e distribuzione in una logica di ecosistema per rafforzare le vocazioni artistiche del territorio.

La rassegna è sostenuta anche dalla Fondazione CRAsti, dalla Fondazione CRT e da numerose aziende locali che negli anni hanno creduto nel progetto, anche nei suoi positivi riscontri e nelle appassionanti ricadute sul territorio. 
Si tratta della settima edizione.

Verrà riproposto al Cimitero Monumentale di Asti, in collaborazione con ASP – Asti Servizi Pubblici che gestisce la struttura, domenica 21 aprile l’esperienza itinerante del Teatro degli Acerbi “Dormono…sulle colline”, narrazioni e canti tra le lapidi di un cimitero.

Il Teatro degli Acerbi presenta questa “esperienza” come «narrazione poetica itinerante» in un cimitero di paese. I testi sono una rivisitazione d’autore di alcune delle più celebri pagine dell’Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters, sapientemente rilette da Pietro Giovannini, editore e giornalista, acuto osservatore del territorio e dotato di sicuro gusto letterario e artistico.

Accanto al testo di Masters-Giovannini, vi sono le canzoni di Fabrizio De André, probabilmente colui a cui il poeta statunitense deve di più in termini di popolarità in Italia, grazie a quel capolavoro che è l’album «Non al denaro non all’amore né al cielo» che viene parimenti rievocato dagli Acerbi.

In scena Patrizia Camatel, Matteo Campagnoli, Fabio Fassio, Elena Romano con le musiche dal vivo di Tiziano Villata.

In una recensione nazionale su PAC – Paneacquaculture ne hanno scritto: “Bravi e sciolti gli attori nelle continue metamorfosi: basta un cappello, un mantello o un palloncino, un cambio di voce o espressione, ed ecco un nuovo personaggio. Più che ragionare sul mistero della morte, attraverso questo campionario di esperienze si riflette sulla mutevolezza della vita e in definitiva sulla poeticità dell’esistere. Ciò che si apprezza di più negli attori, impegnati come Virgilio a guidarci in questo rituale di immersione e di ascolto, è la delicatezza, nei gesti, negli sguardi, nei toni, in un profondo rispetto per il luogo e le storie, anche per quelle che resteranno questa sera mute.”

Gli attori e il musicista appaiono e scompaiono tra le tombe, conducendo a gruppi gli spettatori in un percorso di circa un’ora tra le lapidi di pietra, gli alberi e i cespugli che da soli compongono la più perfetta delle scenografie. Le note e le parole in un cimitero hanno più peso perché si è più disposti all’ascolto, si è più abituati al silenzio; e le note e le parole risuonano più pure invitandoci ad alzare lo sguardo verso il paesaggio, verso i luoghi dove queste persone che ci parlano abitavano e animavano: vite tragiche o monotone, insignificanti, piene di cose da fare ma tutte ugualmente riassunte qui ed ora.

Nel cimitero di Asti, per piccoli gruppi di spettatori, le repliche sono programmate in orari corrispondenti a luci ed emozioni diverse legate all’inizio del giorno, verso il tramonto, alla notte.
Sono previste domenica 21 aprile alle ore 7.00, 18.30 e 20.30.

Ne scriveva Don Alfredo Bianco, parlando de «la città del silenzio»:“Pochi evidentemente sono raffinati a sufficienza per gustare l’incomparabile poesia che aleggia in quel loggiato lungo 280 passi, degno dei più graziosi conventi trappisti. Chi ha il privilegio di poterlo percorrere nelle probissime ora del giorno, in solitudine perfetta, sente, mentre all’alba i passeri cinguettano i loro saluti, mentre a notte le civette avverse al sole svolazzano per la funerea campagna, mentre ad ogni ora i treni passano e si dileguano come illusioni luminose, un turbamento oscuro e salutare che a poco a poco, con un dilagare lento, gli invade l’anima fin nelle più nascoste profondità.”.

I posti sono limitati.

Biglietto intero 10 euro, ridotto 5 euro (tesserati Kor Card, abbonati Teatro Alfieri, tesserati Biblioteca G. Faletti, under 25, over 60), ridotto gruppi 5 euro (da 4 persone).
Prenotazioni (consigliate) su appuntamentoweb.it.

Informazioni: cell. 3518978847.

Il programma sarà completato completati da una breve visita guidata al cimitero a cura di Roberta Ferrato, questa senza prenotazione: sarà realizzata alle ore 17,15.

Commenta Roberta Ferrato: “Asti è una bellissima città incredibilmente ricca di storia e conoscere i nostri morti permette di conoscerne le radici. Nel cimitero possiamo leggere parte tracce di storia politica, sociale e culturale cittadina degli ultimi due secoli, dal 1835 ad oggi. Da queste tracce possiamo prendere spunto perun viaggio indietro nella nostra storia. La vita riserva talvolta delle sorprese. Ma anche la morte, vedrete può riservare delle sorprese.”

Il programma completo sui siti e social del Teatro degli Acerbi.