“Tango de los sentidos”, un viaggio musicale nella storia del tango
Domenica 27 Luglio al Caffè delle Masche di Revigliasco. Al piano Ernesta Aufiero, danzeranno i ballerini Andrea Povero e Silvia Bella


Domenica 27 luglio a Revigliasco, al Caffè delle Masche, si terrà lo spettacolo “Tango de los sentidos”, un viaggio musicale nella storia del tango, il ballo simbolo del Sud America, dalle origini ai giorni nostri, la pianista Ernesta Aufiero e i ballerini Andrea Povero e Silvia Bella interpreteranno le melodie più belle della danza più popolare del Sud America.
Programma
El choclo, Villoldo, 1903
La cumparsita, Rodriguez, 1917
Jalousie, Gade, 1925
Por una cabeza, Gardel, 1935
La yumba, Pugliese, 1946
La milonga del Angel, Piazzolla, 1962
Estate, Piazzolla, 1965
Autunno, 1969
Inverno, 1960
Primavera, Vivaldi, 1725
Primavera, Piazzolla, 1970
Libertango, Piazzolla, 1974
Oblivion, Piazzolla, 1982
“Il tango non è una danza ma un’ossessione.
Per il tanguero è una parte della vita, come mangiare e dormire.
Erotica e appassionata, inquietante e malinconica, coinvolge corpo e anima” Carlos Gavito
“Il tango è saper camminare abbracciati” Carlos Gavito
“Il segreto del tango sta in quell’istante di improvvisazione che si crea tra passo e passo, rendere l’impossibile una cosa possibile, ballando il silenzio” Carlos Gavito
Il tango non è solo un genere musicale, ma un’espressione culturale che intreccia musica, danza, prosa, poesia, è un simbolo, una bandiera, una manera de vivir.
Nasce a fine Ottocento tra Buenos Aires e Montevideo, nella regione del Rio del Plata.
Gli immigrati erano afro-americani, i gauchos provenienti dalle Pampas, spagnoli, polacchi, ungheresi, italiani.
L’Argentina per gli immigrati non si rivela la terra promessa, devono adattarsi ai lavori più umili, accalcandosi nelle periferie di Buenos Aires e Montevideo.
Il tango nasce come ballo popolare, rifiutato dalle classi alte, diffuso nelle zone marginali, associate a delinquenza, malavita, prostituzione. La popolazione dei sobborghi di Buenos Aires era prevalentemente maschile. Gli immigrati erano spesso uomini soli. Per questo fiorisce il business del postribulo, il bordello, che diventa il principale luogo di socializzazione. Nei bordelli, diventò necessario intrattenere I clienti con della musica. Il potere inclusivo della musica fu la chiave per trovare un punto di incontro fra le diverse culture, l’incontro di persone emigrate dal loro paese, povere, infelici, nostalgiche. I testi del tango riflettono il disagio degli immigrati. Parlano di temi esistenziali, tempo, amore, morte, la nostalgia per la terra lontana, le speranze di genti diverse.
A inizio Novecento, il tango viene esportato in Europa, inizia a liberarsi dell’etichetta del popolare, diventa nazionale poi internazionale, un prodotto adatto anche alle persone perbene.
Astor Piazzolla (1921-92) è passato alla storia come rivoluzionario del tango. Nonostante i puristi lo abbiano etichettato come El asesino del tango, Piazzolla ha elevato questo genere di musica dalle sale da ballo di Buenos Aires, alle sale da concerto più prestigiose del mondo.
La sua musica, passionale, malinconica, al tempo stesso moderna, ha conquistato il mondo e ha raggiunto ogni angolo del pianeta.
“Il tango è l’intimità più segreta, è il grido che si innalza nudo” Enrique Santos Discepolo
“Il tango è un linguaggio in cui convivono tragedia, malinconia, ironia, amore, gelosia, ricordi, il barrìo amato, la madre, pene, odori di bordelli e di attaccabrighe. Trasgredisce e lì sta la sua attrattiva. In quella sensazione di libertà che accende tutti i tipi di emozioni” Jorge Luis Borges.
L’esecuzione di ogni brano sarà preceduta dalla presentazione del compositore e della storia e caratteristiche principali del pezzo.
Lo spettacolo unisce musica, parole, ballo e… buon cibo argentino.
15 Euro, apericena più un drink, vino, cocktail, o analcolico. Posti limitati, prenotazione obbligatoria, per riservare il tavolo, scrivere al numero 351940554
In alternativa: ernesta.aufiero@gmail.com, 3490940795


