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Piemonte, dal 1º ottobre scatta lo stop ai diesel Euro 5

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Dal 1° ottobre 2025 al 15 aprile 2026, e successivamente ogni anno dal 15 settembre al 15 aprile, i veicoli diesel Euro 5 (immatricolati tra il 1° settembre 2011 e il 1° settembre 2015) non potranno circolare nei giorni feriali, dal lunedì al venerdì, dalle 8:30 alle 18:30, nei Comuni piemontesi con più di 30.000 abitanti.
Oltre ad Asti, le città coinvolte includono Torino, Novara, Alessandria, Cuneo, Moncalieri, Collegno, Rivoli, Nichelino, Settimo Torinese, Vercelli, Biella, Grugliasco, Chieri, Pinerolo, Casale Monferrato, Venaria Reale, Alba e Verbania.
Il blocco, inizialmente previsto per il 2023 e poi rinviato al 2024, è stato ulteriormente posticipato al 2025 grazie a un decreto governativo del 2023, che ha permesso alle Regioni del Bacino Padano (Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto) di adottare misure alternative per ridurre l’inquinamento, come il potenziamento dei trasporti pubblici e l’introduzione di bus elettrici. Tuttavia, il Consiglio regionale piemontese ha confermato che non ci saranno ulteriori proroghe, rendendo il provvedimento definitivo a partire dal 2025.

Il Piano per la Qualità dell’Aria, con un budget di circa 4 miliardi di euro (di cui 2,9 miliardi destinati alla mobilità), include anche altre iniziative: potenziamento del trasporto pubblico, sostituzione di bus e treni inquinanti, progetti di forestazione urbana e utilizzo di biocarburanti per il trasporto pubblico locale.

L’impatto del provvedimento su Asti
Asti, con una popolazione di circa 76.000 abitanti, sarà direttamente interessata dal blocco dei diesel Euro 5. La misura colpirà un numero significativo di cittadini, considerando che i veicoli Euro 5 rappresentano una porzione rilevante del parco auto locale, molti dei quali utilizzati per spostamenti quotidiani verso il centro città o per lavoro nelle aree rurali circostanti. Secondo i dati ACI, in Piemonte le auto diesel Euro 5 sono circa 250.000, e Asti, come uno dei principali centri urbani, ospiterà una parte consistente di questi veicoli.

Ripercussioni economiche e sociali
Molti residenti di Asti, specialmente lavoratori pendolari e piccoli imprenditori che utilizzano veicoli diesel Euro 5 per attività commerciali, si troveranno costretti a sostituire i loro mezzi o a cercare alternative. L’acquisto di un’auto nuova (ibrida, elettrica o benzina Euro 6) rappresenta un investimento significativo, non sempre sostenibile per le famiglie a medio-basso reddito. Inoltre, l’assicurazione e il bollo auto continueranno a gravare sui proprietari anche per i mesi in cui i veicoli non potranno circolare (7 mesi all’anno), aumentando il senso di frustrazione tra gli automobilisti.

Impatto economico locale Asti, nota per il turismo enogastronomico e eventi come il Palio e la Douja d’Or, potrebbe risentire di una riduzione della mobilità dei visitatori che utilizzano veicoli diesel Euro 5.
Le attività commerciali del centro storico, già messe alla prova da restrizioni precedenti (come il blocco dei diesel Euro 3 ed Euro 4), potrebbero subire un ulteriore calo di clientela, soprattutto nei mesi invernali, quando il divieto sarà attivo.

Reazioni locali Le reazioni ad Asti, come in altre città piemontesi, sono contrastanti. Da un lato, le associazioni ambientaliste sostengono la misura come necessaria per ridurre l’inquinamento, considerando che Asti è tra le città più inquinate d’Italia, con alti livelli di PM10. Dall’altro, molti cittadini e rappresentanti di categoria (come commercianti e artigiani) criticano il provvedimento, definendolo penalizzante per chi non può permettersi di cambiare auto.
Sui social media, alcuni utenti hanno espresso rabbia, sottolineando l’ipocrisia di misure che colpiscono i privati mentre altre fonti di inquinamento, come industrie o aerei, sembrano essere ignorate. A differenza del 2023, quando il blocco fu rinviato dopo le proteste di sindaci e cittadini, la Regione Piemonte ha ribadito che non ci saranno ulteriori proroghe. L’assessore regionale all’Ambiente ha annunciato la creazione, dal 1° giugno 2025, di una struttura operativa per sviluppare soluzioni innovative contro l’inquinamento, con l’obiettivo di ridurre le emissioni del 30-40%.

Possibili deroghe Sebbene non siano state annunciate deroghe specifiche per Asti, il precedente di Milano (dove i residenti con auto Euro 5 possono circolare con alcune eccezioni) potrebbe spingere la Regione a valutare misure simili per categorie vulnerabili, come i lavoratori pendolari.