A Castagnole Monferrato mostra dell’artista Mino Rosso
Una mostra per rendere omaggio all’illustre cittadino di Castagnole Monferrato, nel 120° anniversario dalla sua nascita: l’artista futurista Mino Rosso.
Verrà inaugurata sabato 23 novembre, alle 11, nella Chiesa dell’Annunziata (via Roma 3/Piazza Statuto) a Castagnole Monferrato, la personale di Mino Rosso, artista futurista, apprezzatissimo a livello nazionale e internazionale.
Realizzata dal Comune di Castagnole Monferrato, in collaborazione con l’Ecomuseo Basso Monferrato Astigiano e la Galleria d’Arte Narciso e sponsorizzata dalla Banca di Asti, questa esposizione sarà aperta fino al 12 gennaio 2025, presenta una piccola, ma rilevante campionatura di sculture, oltre a una serie di dipinti di collezioni private.
“Dopo aver portato le opere di Mino Rosso in tutta Italia ed Europa, come, ad esempio, a Palermo, Praga e Londra, oltre a Pechino e Mosca – spiega Sally Paola Anselmo Pinottini, anima della Galleria Narciso e curatrice della mostra, nonché autrice del catalogo, tradotto anche in lingua inglese – mi è sembrato imprescindibile che Mino ‘tornasse’ dov’è nato il 24 gennaio del 1904”.
E prosegue: “Dopo la quieta infanzia vissuta nel domestico e fertile humus di Castagnole, il giovane Mino Rosso raggiunse Torino dove lavorò come pasticciere in uno dei più rinomati e bei locali della città, la storica e famosa Confetteria e Pasticceria “Romana e Bass”, dove creava con la pasta di zucchero non solo i tradizionali e apprezzati prodotti richiesti dagli affezionati clienti, bensì, per suo irrefrenabile estro, insolite sculture modernissime, con la sua personalissima cifra plastica”.
Entrato a far parte del Gruppo Futurista torinese nel 1927, egli fece le sue prime esposizioni dei suoi pezzi unici nel 1928 grazie al suo amico Fillìa.
“Quello che è importante sottolineare – puntualizza ancora Anselmo – è l’intensità plastica creativa di Mino Rosso che si esprime e si concretizza negli anni fra le due guerre”.
Le sue influenze sono senz’altro il dinamismo di Boccioni, ma anche la ruvidezza di Giacometti e i dettati di Pierre De Coubertin, a dimostrazione della sua altezza creativa, che fa sì che rappresenti un unicum nella storia dell’arte.
Scultore innovativo, Rosso, nel secondo dopoguerra, si fa poi più intimista: è in questa ultima fase di produzione, che precede la sua prematura scomparsa, avvenuta nel 1963, che si dedica maggiormente alla pittura. L’espressione artistica si sofferma a rimirare con sguardo nuovo le familiari bellezze del panorama torinese e monferrino in un linguaggio essenzialmente visivo, tra dissonanze cromatiche geometrizzanti e un’originale interpretazione della vena creativa delle sue radici riflessive e silenziose, discrete e sensibili, presenti nei suoi dipinti. Profili collinari e ambientazioni paesaggistiche quasi scenografiche sono pervasi da una tenue dolcezza interiore, con un timbro cromatico pur lieve, talvolta sommesso, ma intriso di materia, come nella particolare tecnica dei colori a cera e delle terre insieme mescolate a caldo, memori della tridimensionalità scultorea propria del suo animo e già sapientemente espressa dalle sue mani: come in un ossimoro, l’unicità creativa di un dualismo espressivo.
“Siamo felici di celebrare e ricordare questo grande artista originario del nostro paese – commenta il sindaco Francesco Marengo – specialmente in un anniversario tondo come questo. In un periodo dell’anno con minore affluenza di turismo come questo, speriamo, inoltre, che questa iniziativa richiami un pubblico di appassionati d’arte, che possano anche scoprire le bellezze del nostro borgo e assaggiare un calice del nostro Ruchè”.
A lui si unisce Bruno Colombo, presidente dell’Ecomuseo BMA: “Nell’attenzione che l’Ecomuseo ha da sempre posto alle memorie e alle eccellenze del nostro territorio, non poteva mancare la collaborazione alla realizzazione della mostra di Mino Rosso, che ha saputo coniugare, grazie al suo ineguagliabile estro, l’internazionalità e l’universalità del suo linguaggio alle solide radici del nostro territorio”.
L’ingresso è libero.
La mostra sarà visitabile nei giorni festivi e prefestivi dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 14.30 alle 18.00 ad esclusione del 25 e 26 dicembre e del 1 gennaio o su appuntamento telefonando in comune 0141 293123. In concomitanza, con gli stessi orari di apertura, si potrà visitare in paese, alla Tenuta La Mercantile, la Mostra di Presepi nell’ambito di “Oro, Incenso e Mirra” dall’8 dicembre 2024 al 6 gennaio 2025.